#Civilia13- Violenza sulle donne, non diciamo ancora tutto
Orfani speciali/Povertà sanitaria/Cpr Albania, ancora/Quali banlieue?/La guerra dell'acqua in Sicilia/ Risparmiare sulla lotta alle mafie/Rassegna stampa dall'1 al 30 novembre

CIVILIA ITALIA ti aggiorna due volte al mese sulle più importanti notizie sociali pubblicate da testate, blog e account social. Una terza uscita è invece dedicata all’approfondimento tematico
-Vera Squatrito è la madre di Giordana Di Stefano, vittima di femminicidio, uccisa dal suo ex nel 2015 a Nicolosi, nel Catanese, con 48 coltellate di cui 8 in faccia. “Sono quarantotto colpi che porto sul mio corpo”, dice spesso.
Nonostante il dolore, Vera conserva uno sguardo brillante e un sorriso che trasmette dolcezza e forza allo stesso tempo. È l’amore per la figlia Giordana e per la nipote Asia, oggi tredicenne mentre ne aveva solo quattro quando la madre venne massacrata dal suo ex compagno, che le trasmette tutta la forza necessaria a continuare la sua battaglia. La sua missione è parlare con le scolaresche, con le giovani e i giovani adulti, con le donne, con i centri anti violenza, con semplici cittadini ma anche con le istituzioni che affronta con rispetto ma senza cerimoniali.
L’ho ascoltata in parecchie occasioni ma ogni volta grazie a lei scopro qualcosa di nuovo. Per esempio che oggi la sua Asia è una ragazzina di 13 anni che ha dovuto affrontare un percorso difficile dopo l’uccisione della madre. La piccola si convinse che fosse abbandonata “perché aveva fatto la monella”, poi pian piano ha ricordato di quando il padre si intrufolava in casa la notte, di Giordana che l’afferrava e scappava, del padre che picchiava la madre.
Di questi orfani cosiddetti “speciali” non si parla o scrive quasi mai. In Italia non vengono neppure censiti, 👉🏻 non abbiamo un registro ufficiale che ci racconti qualcosa di loro. Il sostegno economico e psicologico necessario alla crescita di questi piccoli resta a carico dei tutori. Non è cambiato moltissimo neppure a seguito della 👉🏻 legge nazionale 4 del 2018 che ha istituito un fondo - 300 euro al mese- destinato all’erogazione di borse di studio, al rimborso di spese sanitarie e farmaceutiche, inclusa l’assistenza medico psicologica. Potrebbero essere le Regioni a fare il resto, ma al momento le esperienze sono inesistenti, mediocri.
Un esempio? In occasione dello scorso 25 novembre ho intervistato Vera Squatrito per Repubblica Palermo scoprendo cosi 👉🏻 che se da un lato la Regione siciliana eroga finalmente i contributi per gli orfani speciali, dall’altro applica un grave limite: gli aiuti riguardano gli orfani di femminicidi dal 2022 a oggi, con un fondo di 500 mila euro. E coloro ai quali è stata uccisa la madre prima di quella data non ne hanno forse diritto? Perché vengono discriminati?
-Le risposte non sono arrivate neppure in occasione del 25 novembre appena trascorso. In compenso il ministro Valditara ha affidato a un video messaggio 👉🏻 pronunciato in occasione dell’inaugurazione della Fondazione Giulia Cecchettin l’idea che “occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”. Il padre di Giulia, uccisa un anno fa dal suo ex fidanzato “bravo ragazzo e italiano”, 👉🏻 lo ha invitato a confrontarsi dati alla mano.
-Parlare di violenza sulle donne, e soprattutto informare l’opinione pubblica senza cadere nei luoghi comuni o negli errori gravi, non è semplice. Anche la polemica a Più libri più liberi sul caso Caffo ce lo dimostra, e su questo ti rimando all’analisi cliccando qui 👇🏻
-Scrive Raffaella R. Ferrè su Valigia Blu che
le storie delle donne ammazzate da uomini con cui avevano, avevano avuto o si rifiutavano d'avere un rapporto, sono così tante che potremmo ricavarne un atlante. Ma chi ne disegna per noi la cartina, spesso sbaglia le proporzioni e i termini. Cosa ci potrà mai dire una mappa piena di errori grossolani, in cui il mare diventa rigagnolo e il monte una pianura?
La violenza ai danni di donne con disabilità, ad esempio, non è mai adeguatamente affrontata anche perché subissata da stereotipi. Valeria Alpi ha pubblicato il libro “La voce a te dovuta” dove 👉🏻 raccoglie esperienze e interviste a persone che da anni, in italia, si occupano di questo tema e scrive che le
donne con disabilità subiscono le violenze di genere in misura maggiore rispetto alle donne senza limitazioni (le donne con disabilità che hanno subito violenze fisiche o sessuali sono il 36% del totale, a fronte del 30% delle donne senza limitazioni. Il 10% è stata vittima di stupro, contro il 4,7% delle donne senza limitazioni mentre il 31,4% delle donne con disabilità ha subito violenza psicologica dal partner, a fronte di un 25% delle donne senza limitazioni - Istat 2014).
-Federica Pennelli intanto scrive su Domani che per la prima volta in 46 anni il Governo italiano 👉🏻 non ha presentato il report sull’applicazione della legge 194.
🚑 Povertà sanitaria sempre più evidente. Ma il medico per gli homeless ora c’è
-É stata la Corte dei conti a dire, durante l’audizione dello scorso 5 novembre, che la manovra del Governo sulla Sanità andrebbe riscritta. Ne hanno parlato tutti i media nazionali citando la frase chiave dell’organo di controllo, e cioè che la riscrittura “in campo sanitario appare più urgente sia per le specifiche caratteristiche del servizio reso, sia per l’incidenza sullo stesso delle condizioni in cui operano coloro che detto servizio devono rendere”.
-Intanto secondo i nuovi dati diffusi dal Banco Farmaceutico, la povertà sanitaria dilaga nel nostro Paese e sempre di più sono le persone che non possono permettersi farmaci e cure. Per il settimo anno consecutivo la spesa farmaceutica sostenuta dalle famiglie aumenta, ma si abbassa la quota a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Però questo mese una buona notizia ce l’abbiamo: è stata approvata la legge che garantisce il medico di base, e dunque il diritto alla salute, per le persone homeless.
link
Manovra. L’allarme della Corte dei Conti: “La spesa sanitaria su Pil torna ai livelli pre Covid” (Quotidiano Sanità)
Povertà sanitaria, in Italia colpisce quasi mezzo milione di persone. 102 mila sono minori (Redattore sociale)
Homeless, approvata all’unanimità la legge che garantisce l’assistenza sanitaria ai senza fissa dimora (Sanità Informazione)
👮♀️🚔 Cpr in Albania, telenovela destinata a durare
-Confesso che quando ho letto l’ottimo pezzo di Lorenzo Tondo sul Guardian che riportava gli ultimi risvolti sul caso Albania, ho provato una sensazione di straniamento. Era tutto in un titolo, in un sommario e nella didascalia della foto di Giorgia Meloni. Mi capita spesso quando leggo dei fatti italiani sulla stampa internazionale. La capacità di dire le cose come stanno in poche righe, senza troppi fronzoli, è più facile trovarla fuori casa.
Italian police and social workers leave Albania after staffing empty migrant centres/Centres had been open for over a month but received just 24 asylum seekers, whose detention was deemed unlawful/The credibility of Giorgia Meloni, Italy’s prime minister, is at stake after she made immigration a central campaigning issue.
Fine della storia.
Ovviamente per noi è più complicato di così. Se da una parte è un fatto che siano state solo poche decine i migranti che hanno raggiunto le strutture dall’altra parte dell’Adriatico e la maggior parte per meno di due giorni, e che agenti di polizia e il personale di assistenza che lavorava nei centri di detenzione per richiedenti asilo in Albania sono tornati in Italia, dall’altro attendiamo la decisione della Cassazione sulla legittimità degli stop dei tribunali prevista per il 4 dicembre. Anche la Corte dei conti indaga sui costi dei CPR in Albania a Shengjin e Gjader. Al netto delle intromissioni di Elon Musk, al conseguente botta e risposta con il presidente Mattarella, al canile di lusso a spese delle tasche dei contribuenti, ai poliziotti dei resort, ne sentiremo ancora delle belle.
link
Italian police and social workers leave Albania after staffing empty migrant centres (The Guardian)
I centri per il rimpatrio in Albania si svuotano: dopo gli agenti di polizia, pronti a rientrare in Italia anche gli operatori sociali (Open)
Migranti, 9 milioni l’anno per l’alloggio dei 295 agenti in Albania: vivono in un resort sul mare. Schlein: “Spreco di soldi scandaloso” (Repubblica)
Musk irrompe sul caso migranti: via quei giudici (Ansa)
Migranti, Mattarella su Musk: «L’Italia sa badare a sé stessa» (Il Sole 24 ore)
Il cpr in Albania come un canile: gli agenti ora curano i randagi (Domani)
Esternalizzazione delle frontiere: cos'è e come (non) funziona la strategia europea per fermare i migranti (La via libera)
Decreto flussi, Ero Straniero: “Testo peggiorato dopo l’esame della Camera” (Redattore sociale)
👮♀️🚔 La folle corsa di Ramy e la narrazione sulle periferie
-Domenica 24 novembre, nelle prime ore del giorno, il diciannovenne egiziano Ramy Elgaml è morto per incidente d’auto. Correva in sella a uno scooter perché non si era fermato a un posto di blocco dei carabinieri; i militari avevano iniziato un inseguimento. I due giovani si sono schiantati all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta a Milano. L’amico alla guida si è svegliato dal coma e ora è indagato per omicidio stradale. I giornali hanno scritto molto sulle possibili dinamiche dell’impatto, che non sono ancora del tutto chiare, ma anche e soprattutto su Corvetto, quarto municipio, quartiere dove viveva il giovane. Ne sono nate tensioni e proteste, e praticamente tutte le grandi testate hanno usato la parola banlieue, evocando echi francesi - a sproposito, e non sono la sola a pensarla così- di sobborghi in rivolta.
link
Le banlieue a Milano: storie di ordinaria speculazione politica (Il Fatto quotidiano)
Morte di Ramy Elgaml, il padre: “Ci dissociamo dalle violenze, lui era più italiano che egiziano” (La Repubblica)
No, Corvetto non è una banlieue (Vita)
🚰 In Sicilia ora è guerra dell’acqua
-In certe zone della Sicilia l’acqua manca da sempre, per anni la siccità è apparsa inevitabile ma tutto sommato tollerabile e raccontare le perdite dalle condotte idriche qualche volta è apparso démodé. Anche nel giornalismo ci sono corsi e ricorsi, è vero, ma se pensi che pure stavolta i casi di siccità in Sicilia siano episodi dedicati a cadere presto nel dimenticatoio, purtroppo ti sbagli. Da qualche anno la situazione nell’Isola, soprattutto in alcune aree, è diventata drammatica. Per comprendere cosa stia accadendo, cosa c’entra la crisi climatica, e perché il 30 novembre cittadini e sindaci si sono uniti per occupare la diga Ancipa clicca sugli approfondimenti.
link
In Sicilia si vive senz'acqua ormai (Wired)
Alcuni sindaci della provincia di Enna hanno occupato un impianto di potabilizzazione per sospendere l’erogazione dell’acqua verso Caltanissetta (Il Post)
La siccità in Sicilia, tra crisi climatica e soluzioni inadeguate della politica (Repubblica-long form)
💰 Tagliare i fondi alla lotta contro le mafie. Fatto
-Nella legge nazionale di bilancio è previsto un definanziamento di più dell’80 per cento per il fondo destinato agli amministratori locali, mentre viene azzerato quello da 5 milioni di euro previsto per la realizzazione di opere pubbliche nei comuni sciolti per mafia. É scattato l’allarme da parte di Comuni e associazioni. Intanto Don Luigi Ciotti ammonisce i parlamentari: bisogna unire le forze per aiutare le donne nate e cresciute nelle famiglie mafiose.
link
Mafie, “ridotto dell’80% il Fondo per amministratori vittime di intimidazioni e azzerato quello per i comuni sciolti” (Redattore sociale)
Luigi Ciotti in Antimafia chiede "una mossa in più" per difendere le donne dalle mafie (La via libera)
Ci vediamo a dicembre per la nuova rassegna stampa di CIVILIA ITALIA. Scrivimi per segnalazioni e proposte.
(aggiornato a sabato 30 novembre)