#CIVILIA 9- Fentanyl, perché l'Italia è in allerta
Il numero 9 di CIVILIA ITALIA, newsletter di informazione sociale, spiega cos'è il Fentanyl, come uccide chi ne fa uso e in cosa consiste lo stato di allerta scattato nel nostro Paese.
Lo scorso 12 marzo in Italia è scattato il primo Piano nazionale di allerta diffuso dal Dipartimento delle politiche anti droga sul Fentanyl, l’oppioide sintetico fino a 100 volte più potente della morfina. Le tracce di Fentanyl, utilizzato legalmente sia in medicina che in veterinaria con impiego analgesico e anestetico, sono state trovate in una dose di eroina per la prima volta in Italia, a Perugia. Da mesi sono in corso delle indagini a Piacenza e a Gioia Tauro è stata scoperta una farmacia abusiva che conservava anche il Fentanyl. La sostanza non è di difficile prescrizione.
Nell’intossicazione acuta da Fentanyl la respirazione rallenta fino ad arrestarsi, con conseguente riduzione drastica della quantità di ossigeno che raggiunge il cervello (una condizione chiamata ipossia) danni acuti al cervello, sedazione profonda, coma e morte.
Il Fentanyl fa paura, e a ragione, e la narrazione dei suoi effetti è oramai globale e riguarda media, cinema e letteratura. Il romanzo che ha vinto l’ultimo Premio Pulitzer per la narrativa, “Demon Copperhead” di Barbara Kingsolver (in Italia edito da Neri Pozza), accompagna i lettori nel Sud degli Usa dove gli effetti dell’epidemia di oppioidi, Fentanyl in testa, hanno scatenato l’orrore tra l’indifferenza dei servizi sociali.
🚨Allerta livello 3 in Italia. Tutti a rapporto, con qualche dubbio
Oggi nel nostro Paese il livello attuale di allerta è di grado 3, cioè collegato alle sostanze che possono provocare intossicazioni severe o morti. Nessun’ altra nazione europea al momento ha preso questa decisione. L’obiettivo al momento è solo quello della prevenzione, ma senza sottostimare quanto già accaduto.
Nel mercato nero esistono 150 analoghi al Fentanyl, come il Sufentanyl, l’Alfentanyl, il Remifentanyl o il veterinario Carfentanyl. L’oppioide si è espanso subito nel mercato criminale globale perché costa poco (appena due dollari per una dose negli USA), ne basta pochissimo e fa effetto rapidamente. Ma per la stessa ragione bastano due o tre milligrammi per provocare una depressione respiratoria potenzialmente letale. L’antidoto ufficiale è il Narcam, il Naloxone, facilmente reperibile in farmacia, che ne contrasta gli effetti, ma che può risultare meno efficace di quanto dovrebbe nel caso il Fentanyl sia stato comunque sovradosato.
L’allarme è giustificato dal fatto che negli USA, negli ultimi tre anni, i decessi per Fentanyl 👉🏻 hanno raggiunto i contorni di una vera e propria epidemia (oltre 100.000 morti). Le vittime sono sopratutto giovani e adolescenti.
In Italia, 👉🏻 spiega l’Istituto superiore della Sanità in una recente nota curata da Simona Pichini e Elida Sergi:
il Fentanyl viene utilizzato per scopi consentiti e sotto controllo medico come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nella terapia palliativa per il dolore terminale oncologico.
Nel mercato delle droghe, invece, può essere utilizzato come agente di taglio dell’eroina o anche al posto dell’eroina stessa e lavorato in laboratori illegali.
Tuttavia*, nel numero 27 de LaviaLibera (maggio-giugno 2024) la ragione di preoccupazione sul consumo di Fentanyl in Italia viene parecchio smorzata, soprattutto se paragonata a ben altre tossicodipendenze già in corso e da molti anni. Nell’inchiesta viene dunque segnalato che:
L’attenzione è concentrata sul fentanyl, oppioide di sintesi che in Nord America sta mietendo vittime. Tuttavia nel Vecchio continente è ancora poco diffuso, mentre le analisi post-mortem rivelano l’abuso di altre sostanze tra cui metadone, antidolorifici e benzodiazepine, “le grandi sottovalutate nel mondo della dipendenza”, ricorda Leopoldo Grosso. In Italia, abusano di Lyrica e Rivotril alcuni migranti che hanno affrontato viaggi tremendi e hanno traumi da lenire. (…)
Secondo le statistiche, nel 2023 oltre 280mila adolescenti tra i 15 e i 19 anni hanno usato psicofarmaci senza prescrizione medica: “Oggi c’è la tendenza a curare i giovani, più che curarsi di loro. Sentiamo il bisogno di diagnosticare e sedare le loro inquietudini”, osserva Luigi Ciotti.
🇪🇺 Non solo Usa. Europa a rischio
É già noto da tempo che il Primeiro Comando da Capital (Pcc) del Brasile, il più importante gruppo criminale del territorio, 👉🏻 e i cartelli messicani collaborino nella lavorazione in laboratorio dei precursori chimici provenienti dall'Asia.
Lo scorso autunno era stata la Commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, a lanciare un serio allarme per la produzione di Fentanyl in Europa, e sempre il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha ribadito che "ci sono segnali anche “nel Portogallo e nel Regno Unito”. La minaccia delle droghe sintetiche 👉🏻 è stata trattata anche nel filone Ministri degli Esteri del G7, ambito in cui quest’anno l’Italia detiene la Presidenza.
Dice a Civilia Italia la direttrice del Centro nazionale dipendenze e doping, Simona Pichini:
“Ad oggi nessun Paese europeo ha preparato un piano articolato come il nostro. Durante il G7 sulle droghe sintetiche siamo stati lodati per come abbiamo preso di petto il problema. Facciamo parte di una coalizione globale contro le droghe sintetiche e siamo in allerta come mai prima per bloccare il mercato illecito”
Ma nel mercato europeo ci sono tutte le condizioni affinché il Fentanyl fiorisca come negli Usa, dove è radicato da decenni?
“Le condizioni le crea il mercato dello spaccio, se pensa di poter fare soldi - continua- Tocca a noi causare tutte le possibili difficoltà. Se sono tutti allertati, dalle dogane ai confini, agli aeroporti, agli ospedali, per la criminalità diventerà tutto più complesso”.
L’allerta italiana prevede infatti il rafforzamento di monitoraggi e controlli, e il Governo ha ordinato a Regioni e farmacie di prestare la massima attenzione per una corretta custodia del farmaco.
Le immagini 👉🏻 che da anni vengono proposte dai media USA sono raccapriccianti e proprio lo scorso autunno si è tenuto un vertice a San Francisco per combattere i trafficanti contro una strage che nelle città americane causa più di 180 morti di overdose al giorno. Durante la conferenza stampa di presentazione del Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl, la presidente del Gruppo tossicologi forensi italiani, Sabina Strano Rossi, ha segnalato anche la possibilità che venga usato “come sostanza incapacitante in caso di violenza sessuale”.
La stampa di casa nostra ha subito definito il Fentanyl la “droga degli zombie”, ma l’Istituto superiore della Sanità tiene a sottolineare che “né l’eroina tagliata col Fentanyl né il Fentanyl da solo sono la droga degli zombie”.
La vera droga degli zombie è invece:
una preparazione di eroina o di Fentanyl tagliati con la xilazina, anestetico e mioriilassante veterinario, al momento utilizzato pochissimo in Italia, ma impiegato invece dal mercato illecito per fare un taglio che dia più potenza alla preparazione ma costi di meno. La xilazina produce delle ulcere cutanee negli arti superiori ed inferiori, soprattutto dove avviene l’iniezione delle preparazioni di strada da eroina. Queste ulcerazioni profonde rendono i consumatori zombie: da qui il nome utilizzato per definire questa droga.
Ma il distinguo non diminuisce l’eventuale rischio in corso e, come recita uno spot animato lanciato in queste settimane dal Dipartimento Politiche antidroga del Governo, “É facile dire Fentanyl. Ma lo conosci davvero?”.
💉Com’è nato l’allarme Fentanyl nel nostro Paese
- Se l’allarme è scattato anche in Italia lo si deve al lavoro degli operatori di strada di Perugia. É accaduto - 👉🏻e lo ha ben raccontato qui Andrea Giambartolomei, redattore de La via libera- che un consumatore ha portato all'Unità di Strada di Perugia un campione di eroina tagliata con altre sostanze, per un controllo. A quel punto è scattato un rapido meccanismo a catena: le analisi del “campione da strada” sono passate ai Servizi di riduzione del danno della coop Borgorete, poi sono partiti gli approfondimenti 👉🏻al laboratorio di medicina legale dell'Università degli studi di Perugia che ha riscontrato la presenza dell’oppioide, successivamente il campione è stato portato a Roma e, dopo le ultime verifiche dell’Istituto superiore di Sanità, il 30 aprile il Dipartimento per le politiche antidroga ha diffuso l’allerta rapido. Il ministero della Salute, infine, ha segnalato alle Regioni l’innalzamento dell’allerta con la richiesta di allertare i Servizi pubblici per le dipendenze (Serd) e le comunità terapeutiche.
-C’è però un dato importante da chiarire. In Italia i derivati del Fentanyl erano stati già inseriti nel 2020 nella Tabella I delle sostanze stupefacenti e psicotrope. D’altronde, come si legge nel “Piano”, tra il 2018 e il 2023 le attività delle forze di polizia avevano già portato al sequestro di 123,17 grammi di Fentanyl in polvere, 28 dosi in compresse e 37 altre confezioni (cerotti, flaconi e scatole medicinali).
L’8 novembre del 2023, a Piacenza, un uomo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza per avere intermediato l’approvvigionamento tra Cina e Usa di 100mila dosi di Fentanyl tagliato con xylazina. Le dosi venivano pagate con cripto valute e spedite in plichi; successivamente venivano nascoste tra le pagine di libri.
É lecito dunque chiedersi come mai l’allarme non fosse scattato prima e se la notizia dell’approdo del Fentanyl in Italia nella versione combinata con eroina abbia davvero sorpreso gli addetti ai lavori. Ma Andrea Albino, responsabile dei servizi di riduzione del danno dell’Unità di strada di Perugia, 👉🏻in un’intervista rilasciata all’Avvenire, sembra sicuro del fatto suo. Prima di adesso niente allarmi concreti, semmai “solo di voci da sala d’attesa del Sert poco reali”, ha detto.
💊 Il Fentanyl sui siti cinesi e (forse) nelle carceri
-Gli aggiornamenti del Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici sono stati anche presentati lo scorso maggio 👉🏻 nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi con il sottosegretario Mantovano, e il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Per Mantovano le attività internazionali di contrasto passano
“anzitutto da un monitoraggio del web che è la modalità principale, per non dire esclusiva, dell’ingresso della sostanza anche in Italia, in particolare del dark web, soprattutto su siti cinesi”. Le dosi viaggiano con “recapito a mezzo poste e pagamento con criptovalute, il che significa non tracciabilità”.
La diffusione della sostanza a volte avviene con delle prescrizioni vere e proprie, oppure attraverso la vendita sotto forma di farmaco senza necessità di ricetta medica. I nomi non sono poi così fantasiosi. Il Fentanyl può ad esempio celarsi sotto l’espressione 'China white’.
-Il ministro della Giustizia Carlo Nordio si è detto allarmato per il fatto che il Fentanyl possa entrare legalmente nelle carceri
“attraverso applicazioni di cerotti che vengono anche prescritti per malati gravi ma magari poi può essere scambiato tra pazienti e altri detenuti”.
E adesso scatta anche il problema della tutela delle forze dell’Ordine; qualunque agente potrebbe inalare accidentalmente il Fentanyl durante i controlli e per questo a breve sarà messo a disposizione uno spray contenente l’antidoto di Naloxone per proteggere le vie respiratorie.
CIVILIA Italia tornerà a metà mese con la prima rassegna stampa di luglio.
Quest’approfondimento che stai leggendo sarebbe dovuto uscire a giugno, ma ho preferito ritardare che saltare l’appuntamento con gli iscritti. Questa newsletter è ancora (per poco) in versione beta. Se hai suggerimenti scrivimi pure.
(aggiornato a martedì 2 luglio ore 20)
(*secondo aggiornamento 10 luglio, ore 11,31)