#CIVILIA 2 - Dizionario di povertà e acqua di Stato
La rassegna stampa mensile di CIVILIA ITALIA ti aggiorna sulle più importanti notizie sociali pubblicate da testate, blog e account social.

Uno degli articoli salvati a memoria perenne sul mio desktop è Cosa significa essere poveri oggi in Italia, uscito su Internazionale il 2 dicembre del 2019, circa tre mesi prima della pandemia di Covid. Non l’ho sostituito con un altro analogo e più aggiornato, perché in quel prima che l’umanità contemporanea conoscesse l’emergenza globale era contenuto l’intero paradosso delle nostre vite. Allora come adesso si poteva essere poveri, o a forte rischio povertà nel nostro Paese, pure con un cellulare in tasca e persino con un posto di lavoro. Si è poveri se nonostante ciò non ci si può permettere l’affitto di una casa, un’auto per spostarsi, cibo di buona qualità per nutrirsi, medicine e servizi per curare la propria salute, tempo e spazio per la propria forma fisica e mentale. Eppure a molti di noi non è chiaro come si faccia a stabilire cosa significhi 👉🏻 essere assolutamente poveri, relativamente poveri o sostare pericolosamente sulla soglia della povertà con un forte rischio di esclusione sociale.
📦 Vincono i pacchi alimentari
- Come si misura la povertà? L’Istat lo ha definito meglio aggiornando il proprio paniere con la Coicop 2018, ossia la Classificazione dei consumi individuali secondo lo scopo (COICOP), che è poi un riferimento internazionale della spesa delle famiglie. In questo modo si fornisce un quadro di categorie omogenee di beni e servizi che sono considerati una funzione o uno scopo della spesa per consumi familiari.
Coldiretti ha spiegato che in Italia “vincono i pacchi alimentari” e che, sulla base dei dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead), sono 3,1 milioni le persone costrette a chiedere aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense per i poveri o, appunto, ai pacchi alimentari. Tra queste persone più di 1 su 5 (23%) è un migrante che nel nostro Paese non riesce a procurarsi da solo il “pane quotidiano”, ma ci sono anche oltre 90 mila senza dimora e quasi 34 mila disabili.
I dati Istat sono ovviamente più accurati e secondo le ultime stime preliminari pubblicate il 25 marzo, la povertà assoluta e individuale in Italia nel 2023 è rimasta stabile e riguarda 5,7 milioni di individui. É in peggioramento l’incidenza della povertà assoluta individuale al Nord così come la condizione delle famiglie che hanno come persona di riferimento un lavoratore dipendente. Nel 2023 la spesa media mensile degli italiani è cresciuta del 3,9% ma nella sostanza, per effetto dell’inflazione si è ridotta dell’1,8%.
Ma se vuoi saperne di più sarebbe utile cliccare sull’approfondimento (che trovo chiaro e ben fatto) pubblicato sul sito web dell’Istat. É corredato anche da un utilissimo glossario finale. 👉🏻 Trovi tutto qui.
🚺 Donne migranti invisibili
- In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne sono stati pubblicati centinaia di articoli, commenti ed editoriali, ma voglio segnalarti un approfondimento diverso da tanti altri. Si tratta di Le donne migranti in Italia: invisibili, sfruttate e discriminate, pezzo firmato da Lucrezia Tiberio e pubblicato proprio l’8 marzo su Valigia Blu. Puoi comprendere perché è proprio a partire dal sistema dell’accoglienza che non si tiene conto di quelle “variabili che pesano sulla vita delle donne in quanto tali”, appiattendoci sul modello del rifugiato uomo, e anche in che misura le donne straniere vengono doppiamente penalizzate nel lavoro. Senza contare che non partecipano neppure alla vita politica. Le battaglie femministe? “Potranno dirsi davvero efficaci solo quando saranno di tutte”.
📭 Cartoline da Pioltello (e da Monfalcone)
- Dal 10 marzo al 9 aprile ci sarà il Ramadan, mese sacro per i musulmani. In Italia lo celebreranno 1,5 milioni di fedeli. Il sito del Ministero del Lavoro delle politiche sociali si limita a segnalare due strumenti online in lingua italiana come Arab.it e Islamic-Relief.it. Ma questa è l’Italia del caso Pioltello, in provincia di Milano, dove l’istituto Iqbal Masih frequentato per il 40 per cento da studenti di religione musulmana, ha dovuto fare i conti con le critiche del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, e soprattutto con la richiesta di accertamenti del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per avere deciso di sospendere le lezioni proprio nella giornata conclusiva della festa. La scelta di natura didattica, approvata dal consiglio d’istituto e motivata dal fatto che negli anni passati il tasso di assenze nella scuola in quella giornata speciale è stato sempre altissimo ( 👉🏻 il Post spiega qui benissimo tutta la vicenda), è stata confermata nonostante le forti polemiche. L’istituto, come ha scritto Paolo Ferrario su Avvenire, in sostanza ha “tirato dritto” , ha ricevuto anche la solidarietà della Chiesa locale con una lettera firmata dai tre parroci di Pioltello, letta durante le messe domenicali, e persino il sostegno ufficiale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il caso fa il paio con un’altra storia, quella del Tar che ha annullato un’ordinanza del Comune di Monfalcone (Gorizia) che vietava a un’associazione musulmana l’uso di un cortile per pregare.
Sulla vicenda si è espresso anche il Consiglio di Stato 👉🏻 invitando l’amministrazione comunale «a individuare, in contraddittorio con gli interessati e con spirito di reciproca e leale collaborazione, siti alternativi accessibili e dignitosi per consentire ai credenti l’esercizio della preghiera».
🌊 Acqua per annegare
- Pochi giorni fa il Viminale ha dichiarato che nei primi tre mesi del 2024 sono sbarcati sulle coste italiane 9.479 migranti, con un netto calo dei minori non accompagnati. Il numero degli sbarchi risulta più che dimezzato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A proposito dei minori stranieri, però, giusto il 15 marzo scorso, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa aveva valutato che in Italia non sia stata adeguatamente attuata la sentenza della Corte Europea dei Diritti umani Darboe e Camara c. Italia e ha invitato le autorità a correggere il tiro. Lo ricorda l’ Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI), che offre un breve ripasso:
i minori appena giunti sul nostro territorio hanno diritto al permesso di soggiorno per minore età (art. 32 D.Lgs. 286/98) e ad essere accolti nei centri a ciò deputati dal Ministero dell’Interno fino al raggiungimento della maggiore età. La legge italiana vieta espressamente il trattenimento dei minori stranieri non accompagnati nei centri di permanenza per il rimpatrio, negli hotspot e nei centri governativi di prima accoglienza (D.Lgs. 142/2015).
È poi un fatto che le vittime e i dispersi nelle nostre acque siano spesso piccolissimi e che migliaia di persone migranti continuino a fuggire dai loro Paesi d’origine a causa delle condizioni di povertà, di clima sfavorevole o per non subire le conseguenze di guerra e persecuzioni. All'hotspot di Lampedusa, solo per citare un dato vicino nel tempo, il 24 marzo scorso sono stati ospitati 1.335 profughi (fonte Ansa). E in un video postato su X e Instagram la presidente di Medici senza frontiere Italia, Monica Minardi, ha detto chiaramente che i porti destinati agli sbarchi sono troppo distanti e ottengono l’effetto di “aumentare i morti in mare”.
“Colpa delle politiche disumane dell'Ue e dell'Italia”, ha sottolineato.
CLICCA QUI SOTTO PER GUARDARE IL VIDEO di MSF ITALIA 👇🏻
- L’inviato speciale di Avvenire, Nello Scavo, pubblica senza sosta importanti notizie esclusive proprio su questi temi. Grazie al giornalista, scopriamo che la ragione per cui le navi umanitarie sono costrette a molti giorni di navigazione per ultimare le operazioni di soccorso sarebbe un “segreto di Stato”.
Leggi qui 👉🏻l’articolo per intero
La ragione per cui le navi umanitarie vengono spedite a centinaia di miglia e a molti giorni di navigazione dalle operazioni di soccorso non può essere resa nota. Un “segreto di Stato” coperto da spiegazioni in ombra: misteriose operazioni della Nato, indagini giudiziarie coperte dalla riservatezza, relazioni internazionali a rischio.
A scriverlo sono il Ministero dell’Interno e il Comando delle Capitanerie di porto.
🚰 Acqua per bere
Strano come l’acqua possa essere raccontata in centinaia di modi. Se da un lato l’umanità annega nei nostri mari tra colpe governative e l’assuefazione generale, dall’altro facciamo di tutto per sprecare l’acqua necessaria per sopravvivere. Il 22 marzo la Giornata mondiale dell’acqua ci ha costretti a spostare l’attenzione su rubinetti e servizi idrici. È l’Istat ( 👉🏻che per l’occasione pubblica infografiche ad hoc) a scrivere che:
📌Nel 2022 l’acqua dispersa nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile soddisferebbe le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone per un intero anno.
📌Italia è terza in Europa, nel 2022, per il prelievo di acqua potabile per abitante.
📌Le reti comunali di distribuzione erogano ogni giorno, nel 2022, per gli usi autorizzati, 214 litri di acqua potabile per abitante (36 litri in meno del 1999).
📌Nel 2021, il 21,8% della spesa per la protezione dell’ambiente è destinato ai servizi di gestione delle acque reflue.
📌Nel 2020, il 19,0% della superficie agricola utilizzata è irrigato.
Il XIX Rapporto di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato è anch’esso ricco di spunti. Uno tra tutti: 478€ è la cifra spesa per la bolletta idrica da una famiglia nel 2023, con un aumento del 4% rispetto al 2022 e del 17,7% negli ultimi 5 anni. Aumenti che si sono registrati in più dei due terzi dei capoluoghi di provincia italiani.
👏🏻 Buone notizie
Si fa presto a dire empowerment femminile in Italia, soprattutto senza cadere nella retorica, ma c’è una misura che potrebbe contribuire a colmare il divario di genere nelle aziende. Si tratta della gender equality certification, ossia la certificazione di genere del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a titolarità del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. I benefici per le piccole e medie imprese vanno dai vantaggi nelle gare d’appalto agli sgravi contributivi, alla premialità nei punteggi a fondi PNRR ed europei.
L’Italia è l’unico Paese ad aver introdotto questo sistema come parte del proprio Piano nazionale.
Per chi ne volesse sapere di più sul tipo di misura - la sigla è UNI/PdR 125 - le cui attività sono state avviate poco meno di due anni fa, rimando 👉🏻al pezzo di Lucia Fino su Wise Society, ma adesso la vera buona notizia è che l’Italia sembra già essere partita con il piede giusto. Ho chiesto all’ente unico nazionale governativo Accredia di saperne di più ed ecco la risposta:
Le richieste di accreditamento sono state numerose da subito: a oggi sono 48 gli organismi accreditati. I dati Accredia aggiornati ad ottobre 2023 ci dicono che il numero di siti italiani certificati per la UNI/Pdr 125 è di 3.838, il numero di siti esteri certificati è di 68 per un totale di 3.906. I dati Accredia si riferiscono ai siti e non al numero di aziende certificate (si può trattare, in alcuni casi, di diversi siti di una stessa azienda).
Il sito web del Dipartimento Pari opportunità al momento conta 1632 aziende con certificazione. I numeri appaiono piuttosto buoni.
Ma anche dal fronte di Terziario donna, il gruppo che all'interno di Confcommercio associa oltre 250.000 imprenditrici, arrivano incoraggiamenti. Attraverso Uniter, il proprio organismo di certificazione, ha già certificato 112 aziende e più di 600 siti.
La presidente Anna Lapini fa sapere a Civilia Italia che:
"per la singola impresa la certificazione è importante sia perché le imprese più inclusive ottengono risultati migliori grazie alla valorizzazione del lavoro delle donne, e un miglior posizionamento reputazionale, ma anche perché offre vantaggi concreti in una logica premiante e non punitiva poiché la certificazione non è obbligatoria”.
3️⃣ Tre cose belle
Con il podcast 👉🏻Per esempio la guerra, la giornalista Francesca Mannocchi torna a confrontarsi con i nostri piccoli sulla cosa più assurda che fanno gli esseri umani: la guerra. É prodotto da
a ed è disponibile gratuitamente su Spotify e su Apple Podcasts. Il format è semplice ed efficace e a parlare sono proprio i più piccoli che esprimono paure e interrogativi sui tanti conflitti in corso, suscitando quella reazione che pensavamo di avere dimenticato: la speranza.Sentirai il piccolo Francesco dire per esempio che i suoi gli hanno spiegato le ragioni del conflitto tra Russia e Ucraina durante i viaggi in auto. Ed è vero. Lo ha capito e lo riassume meglio di quanto sappiano fare molti adulti.
A Roma si è tenuta la prima edizione de 👉🏻Le parole giuste, la tre giorni del Festival di Giornalismo Ambientale d’Inchiesta promosso da A Sud. Il programma è stato veramente pieno di spunti, e non solo per chi si occupa di informare e comunicare. Ti segnalo le cinque vincitrici della decima edizione del Premio Donna Pace Ambiente intitolato alla biologa e scienziata Wangari Maathai, organizzato assieme alla Casa Internazionale delle Donne di Roma. Si tratta di Flavia Pelliccia, attivista del collettivo Balia dal Collare attivo nelle aree montane della provincia di Rieti per la difesa dell’ecosistema e dell’acqua (Premio Acqua), Cristina Mangia, ricercatrice CNR riceve il premio per l’impegno e il contributo nel costruire una scienza situata, ossia una scienza al servizio dei cittadini e delle comunità impattate da progetti inquinanti. (Premio Aria), Laura Paracini in rappresentanza delle attiviste e degli attivisti di Ultima Generazione, per il loro impegno nel denunciare le responsabilità della crisi climatica, per praticare azioni radicali tenendo alta l'attenzione sulla sfida del nostro secolo (Premio Terra), Amal Khayal, attivista e cooperante, riceve il premio per il suo impegno nel supporto alle donne e ai minori nella Striscia di Gaza (Premio Fuoco).
L’ edizione di quest’anno ha previsto anche un riconoscimento speciale dedicato al giornalismo intitolato a Ilaria Alpi, assegnato a Elena Kostyuchenko, giornalista russa di Novaja Gazeta e attivista Lgbtq+.
Se ti interessa il tema dell’ ecofemminismo, del pacifismo e della salvaguardia dei diritti umani prendi nota di questi nomi.
👉🏻Fammi vedere la luna è il videogioco multiplayer online da giocare a squadre che permette di comprendere come si vive dentro un carcere minorile. I creatori hanno pensato a un racconto trasformativo sia per il personaggio che per il giocatore; entrambi finiscono per evolvere insieme. É stato coprogettato insieme ai ragazzi detenuti nell’Istituto Penale Minorile (IPM) di Airola e 👉🏻 ne scrive qui Viola Nicolucci di Valigia Blu.
CIVILIA Italia tornerà il secondo mercoledì d’ aprile con un approfondimento esclusivo di giornalismo sociale. Questa versione che stai leggendo è ancora in beta e il format subirà alcune modifiche nelle prossime settimane.
Se hai suggerimenti scrivimi pure.
(aggiornato a mercoledì 27 marzo 2024 ore 9)
Non finirò mai di ringraziarti per avermi fatto scoprire tutto questo.
Grande Rosamaria! tutti argomenti ai quali sono particolarmente interessata…