#CIVILIA 14- Quello che non sappiamo sulla disabilità in Italia
Salute mentale Anno zero/ Più fondi ai Pro Vita/L’anno dei suicidi in carcere/Cosa resta di Open Arms/ Crisi idrica/ Buone notizie/ Rassegna stampa dall’1 al 27 dicembre 2024

CIVILIA ITALIA ti aggiorna due volte al mese sulle più importanti notizie sociali pubblicate da testate, blog e account social. Una terza uscita è invece dedicata all’approfondimento tematico
-C’è una cosa che da giornalista apprezzo delle giornate al netto degli scivoloni retorici: obbligano i media a occuparsi del tema in calendario rinfrescando i dati e magari (vale solo per i volonterosi, eh) a trovare nuove prospettive di racconto.
La Giornata internazionale delle persone con disabilità 2024 ha per esempio offerto l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica tramite spot, speciali e servizi di ogni genere. Sono state usate le parole chiave: “competenze", "talenti", “potenzialità” e "capacità", tutti concetti che veicolano in positivo l’importanza dell'inclusione sociale e professionale delle persone con disabilità. È un approccio condivisibile e ne avevo già parlato 👉🏻 nel numero 3 di Civilia dedicato alla comunicazione rispettosa delle persone con disabilità.
In occasione della Giornata sono stati divulgati i risultati di uno studio condotto da Asya Bellia dell’Università Bocconi che analizza il legame tra accessibilità ambientale e soddisfazione di vita. Le ricerca mostra che le politiche inclusive e infrastrutture adeguate 👉🏻 sono associate a una riduzione del divario di felicità tra persone con e senza disabilità.
Dalla Bocconi 👉🏻 apprendiamo che le persone disabili sono un miliardo; si tratta della più grande minoranza al mondo (il 15% della popolazione globale). In Italia sono 13 milioni, quasi uno su cinque. L’Istat stima che nel nostro Paese circa il 32% delle persone con disabilità tra i 15 e i 64 anni sia occupato, contro il 58,7% della popolazione generale. Nel contesto scolastico, nell’anno 2022/2023, 338 mila alunni con disabilità frequentavano le scuole italiane, pari al 4,1% del totale degli studenti. Nonostante un aumento del numero di insegnanti di sostegno, il 40,4% degli alunni con disabilità ha segnalato la mancanza di continuità didattica, un problema che ostacola seriamente il percorso formativo.
Il Sole 24 ore ha preparato un dossier raccogliendo un buon numero di articoli di approfondimento: emerge che le donne con disabilità sono doppiamente penalizzate.
Dal 2015, con il Jobs Act, anche in Italia l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità è affidato in linea teorica al disability manager che deve saperle valorizzare garantendo loro un lavoro dignitoso e percorsi di carriera. La pubblica amministrazione ha l’obbligo di dotarsi di questa figura; 👉🏻 non vale lo stesso per il settore privato, che quindi spesso non la garantisce. Il riconoscimento del ruolo è lasciato alla volontà delle singole Regioni. Lombardia, Lazio, Valle D’Aosta e Sardegna hanno costruito un profilo professionale nel proprio quadro regionale delle professioni, altrove non c’è traccia di questa figura.
-Le persone con disabilità sono inoltre 👉🏻 sproporzionatamente più esposte alla violenza sessuale rispetto alle altre anche perché spesso i loro bisogni primari dipendono da un aiuto esterno. Peccato che in Italia possono contare su un’assistenza post-violenza solo frammentaria; c’è anche una debole percezione sociale della loro autodeterminazione sessuale e riproduttiva.
🚑 Sanità, si cambia ma per la salute mentale è ancora anno zero
-Nel 2025 cambieranno le regole per le visite, gli esami, gli ausili nel servizio sanitario nazionale. Nelle principali novità sono incluse procedure innovative nell’ oncologia e nell’approccio all'autismo, alla procreazione medicalmente assistita (PMA) e all'endometriosi. Cambiano anche le regole per la riabilitazione e per le malattie reumatologiche e rare.
Rimane però ancora forte il divario tra chi può permettersi le cure e chi no. Secondo Cittadinanzattiva, in Italia ci sono 24 milioni di malati cronici: il 60% ricorre a visite private, il 30% rinuncia alle cure. Il Sole 24 ore parla di diritto alla salute sospeso.
-Ma in questo dicembre le testate giornalistiche si sono occupate di salute mentale e di come vengono gestiti i pazienti in alcuni reparti psichiatrici, anche grazie alla condivisione dello scrittore Paolo Cognetti che ha raccontato di aver avuto una depressione sfociata in disturbo bipolare che ha richiesto un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio).
Cognetti ha detto che
“le malattie nervose non devono più essere una vergogna” ma anche di “essere stato legato mani e piedi”.
Personalmente non ho condiviso certa narrazione social che insiste sul parallelismo tra problemi psichiatrici e attitudine alla creatività letteraria. Ma questa (forse) è un’altra storia.
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Paolo Cognetti dai monti al buio della depressione: “Vivo ma morto. I miei giorni in psichiatria” (Repubblica)
Cos’è il TSO, il trattamento sanitario obbligatorio disposto per Paolo Cognetti e quando viene richiesto (Fanpage)
Le cure per tutti: come cambieranno visite, esami, ausili e cosa si potrà richiedere al Servizio sanitario nazionale nel 2025 (Corriere)
Sanità, in Italia 24 milioni di malati cronici: il 60% ricorre a visite private, il 30% rinuncia alle cure (Il Sole 24 ore)
La pericolosa abitudine di legare al letto. Il caso dei reparti psichiatrici ospedalieri in Lombardia (Altreconomia)
🚺 Meno consultori e più fondi pubblici ai Pro Vita
-Per mesi si sono accumulate polemiche e interrogazioni parlamentari ma alla fine la relazione annuale sull’ “attuazione delle norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione di gravidanza” è stata pubblicata dal Governo. Le tanto agognate tabelle sulla legge 194 adesso sono pubbliche: il Molise con il 90,9 per cento di personale obiettore è la regione più in difficoltà, seguita dalla Sicilia con l’81,5 per cento e dalla Basilicata con il 79,2 per cento.
-Intanto la onlus Pro Vita & Famiglia negli ultimi quattro anni ha raddoppiato le donazioni e rafforzato le amicizie politiche. Il podcast d’inchiesta “20 settimane” pubblicato da Il Domani ha permesso ai lettori di farsi un tour nel girone dei cimiteri dei feti.
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Meno consultori e obiezione fino al 91% al Sud: dopo la battaglia, pubblicate le tabelle sull’applicazione della 194 (Domani)
I corsi di bioetica e le azioni nelle scuole: la propaganda di Pro Vita fa il pieno di fondi pubblici (Domani)
Il podcast d’inchiesta “20 settimane”: nel girone dei cimiteri dei feti (Domani)
👮♀️2024, anno nero dei suicidi in carcere
-Secondo il nuovo report di Antigone, mai si era registrato un numero così alto di suicidi nelle carceri italiane, superando addirittura il tragico primato del 2022 che, con 84 casi, era stato fino ad ora l'anno con più suicidi in carcere di sempre. Oltre ai suicidi, il 2024 è stato in generale l'anno con il maggior numero di decessi.
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Il report di fine anno di Antigone
Carceri, tra suicidi e sovraffollamento cronico, nel 2024 si sono stati i numeri più alti di sempre (Repubblica)
Perché serve un gesto di clemenza, di Luigi Manconi (Repubblica)
🗣️ Cosa resta del processo Open Arms
-Difficilmente il vicepremier Matteo Salvini potrà dimenticare le cronache e i retroscena della sua assoluzione, “perché il fatto non sussiste”, al processo Open Arms del 20 dicembre scorso a Palermo. Il leader leghista rischiava 6 anni di reclusione. Tra le richieste c’era anche anche un milione di euro come indennizzo. Cadono tutte le accuse di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio.
-Nel frattempo, secondo la presidente del Consiglio la Corte di Cassazione il 19 dicembre avrebbe “dato ragione al governo» sul trattenimento dei migranti. Ma le cose sono più complesse di quel che ha dichiarato Meloni e un pezzo di Pagella politica che link qui sotto lo ha spiegato benissimo.
In occasione, infine, della Giornata mondiale per i diritti umani del 10 dicembre, oltre 40 organizzazioni della società civile chiedono la chiusura dei Centri di permanenza per il rimpatrio, che sono state bocciate anche dal Consiglio d’ Europa.
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Processo Open Arms, Salvini assolto: il fatto non sussiste. Applausi in aula. “Sono felice, difendere la Patria non è un reato” (La Stampa)
Il governo italiano rilancia il piano Albania per i migranti (Internazionale)
Perché Meloni fa confusione sulla Cassazione e i Paesi sicuri (Pagella politica)
Il Consiglio d’Europa boccia l’Italia: «I Cpr in pessime condizioni» (Il Manifesto)
“Chiudere tutti i Cpr”. L’appello del Tavolo asilo e immigrazione (Altreconomia)
La sofferenza nei Cpr raccontata dai registri degli eventi critici (Altreconomia)
🚰 L’Italia che consuma suolo e spreca l’acqua
- I rapporti dell’ISPRA sono una fonte ricca di dati o anche solo di spunti per chi si occupa di giornalismo ambientale. Lo scorso 3 dicembre l’Istituto ha presentato il rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. Sei hai voglia di ascoltare la presentazione tenutasi nella sala conferenze di via Brancati a Roma puoi accedere al link di YouTube che trovi alla fine di questo post.
In sintesi, il consumo di suolo continua a trasformare il nostro territorio con velocità elevate. Nell’ultimo anno, le nuove coperture artificiali hanno riguardato circa 20 ettari al giorno. Un incremento del suolo consumato inferiore rispetto al dato dello scorso anno ma che si conferma al di sopra della media dell’ultimo decennio (2012-2022).
Nel 2023 è stata inoltre registrata la riduzione dell' "effetto spugna", ossia la capacità del terreno di assorbire e trattenere l'acqua e regolare il ciclo idrologico, secondo le stime, è costata al Paese oltre 400 milioni di euro all'anno.
- No, la crisi idrica non è solo un problema siciliano. Non passa giorno senza che arrivino notizie di invasi ai minimi storici e razionamenti a Palermo così come a Potenza o in tanti comuni sardi. Tra i grandi paradossi c’è quello della svendita dell’acqua minerale: le concessioni sono affidate a canoni bassissimi dalle Regioni, ed è un tema che la politica non vuole vedere.
link
Suolo, l’Italia viene divorata dal cemento (Il manifesto)
Perdiamo 20 ettari di suolo ogni 24 ore, presentato il rapporto Ispra (La nuova ecologia)
I paradossi della crisi idrica: lo Stato svende l’acqua minerale (Il Domani)
⚫️ Ci lascia Riccardo Bonacina. Chiude Redattore sociale
-É morto a 70 anni Riccardo Bonacina, giornalista e fondatore di Vita, il periodico dedicato al settore delle organizzazioni senza scopo di lucro, ma soprattutto una piattaforma al servizio del Terzo settore, dell’innovazione sociale e dell’attivismo civico. Bonacina è stato un innovatore, un maestro per molti.
-E c’è un’altra brutta notizia che in qualche misura accomuno a quella precedente. A gennaio chiuderà Redattore sociale, agenzia di notizie sociali che ho sempre amato, con la quale molti anni fa ho collaborato. Sono ancora un’abbonata. I giornalisti e gli altri dipendenti saranno licenziati il prossimo 10 gennaio. A loro va tutta la mia personale solidarietà.
link
Riccardo Bonacina, la radicale passione sociale e umana di un maestro del giornalismo (Vita)
Addio a Bonacina, protagonista del giornalismo sociale (Il Sole 24 ore)
Redattore Sociale chiude. Il comunicato del Cdr (Redattore sociale)
Buone notizie
-Nel 2023 in Italia sono stati prodotti oltre 29 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. La raccolta differenziata ha toccato il 66,6% della produzione totale, in crescita di oltre il 5% rispetto al 2019 e di 1,4 punti percentuali se paragonata a un anno fa. L'ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra ci racconta di come il nostro Paese sia in costante e continuo movimento verso la sostenibilità ambientale.
Rifiuti, raccolta differenziata al 66%. Bologna la più virtuosa (Il Sole 24 ore)
-Andrea Caschetto, figlio di una ragazza-madre che l’ha cresciuto e della quale porta il cognome, gira il mondo per far sorridere i bimbi negli orfanotrofi. E ha una storia personale che spiega la sua missione.
«Ambasciatore del sorriso»: in 107 Paesi poveri regala speranza negli orfanotrofi (Corriere)
-Ostuni è la prima città in Italia ad aderire alla campagna europea “Safe Place for Women”.
Ostuni è la prima città italiana «sicura per le donne»: ecco come si trasformerà (Vanity Fair)
Ci vediamo a gennaio per la nuova rassegna stampa di CIVILIA ITALIA. Scrivimi per segnalazioni e proposte
(aggiornato al 27 dicembre 2024)